(Foto: Andrea Comas, Denis Lovrovic)
Ma, se noi altri vieci-stari propio no molemo, e tegnimo le redini (ossia el telecomando, by Arbore), xe oramai una over-populated-power, alora ghe volessi eliminarla? Si o no?
Krasan je i tipično istarski jezični istriotski, romansko-slavesnki dopiet: vieci-stari, koje je veliki Ligio Zanini često stavljao u svoje pjesme. Vrlo precizno rečeno, potvrđeno u dva jezika, tako da ne bi bilo neke zabune: La nostra multi-kulti situassion istriana aparte!
Svojedobno se svijet zgražao nad sovjetskom gerontokracijom. Ali, i mi smo nekad doslovno imali doživotnog predsjednika, pa drugog, a Rony Reagan glumio je mladog glumca (što je nekad bio) kao predsjednik USA u dubokoj starosti: tako da sada odlazi jedan starac s dužnosti predsjednika SAD-a, ali »zato« na njegovo mjesto dolazi drugi starac...
Ali ta »moda« davno već širi se posvuda, ex-president Mesić stalno negdje »aparira«, Berlusconi je htio biti premijer a zatim predsjednik republike forever, Mubarak je kanio biti vječni faraon. Doduše, nitko od potonjih i brojnih ostalih sebe ne smatra starcem, naravno, što je pak rezultat prihvaćanja budalastog američkog way-of-life, po kojem uvijek moraš biti mlad i nasmiješen, što i nije problem, pogledajte samo kako izgleda Sofia Loren!
Ako je sve skupa kombinirano s estetskom kirurgijom, vježbanjem barem u studiju za pilates, tamnim naočalama, tijelom utegnutim pa odjevenim u potpisana odijela, zatim teve-kamere koje te snimaju sa sto metara udaljenosti, a objektiv prekriješ nylon-čarapom (što su nekad činili na TV-Zagreb, za jednu etsradnu damu), ma možeš imati sto godina i izgledati kao da ti je pedeset!
Betty Davis svojedobno je bila rekla: kad vam netko veli da život tek počinje u šezdesetoj, recite mu; you stupid bastard! No, kako sam upravo prošao osamdesetpetu, ne sjećam se više kako je to izgledalo imati šezdeset, ali dobro znam kako je poslije osamdesete. Bio je davno naš dječji (???!!!) šlager: sedamdeset zima zima, osamdeset glava klima, u devedesetoj još smo mladi.
»Che idea: uccidere i giovani!«, pisao je Umberto Eco za Espresso: «I vecchi sono sempre più numerosi e invadenti, al timone di molte istituzioni. E per evitare di cedere il potere alle generazioni successive, finiranno per scatenare guerre sanguinose... Almeno nel nostro Paese (e limitiamoci a questo) i vecchi stanno diventando sempre più numerosi dei giovani. Una volta morivano a sessant’anni, oggi a novanta, e consumano dunque trent’anni di pensione in più. Come è noto questa pensione dovrà essere pagata dai giovani. Ma coi vecchi così invadenti e presenti, al timone di molte istituzioni pubbliche e private sino almeno all’inizio del marasma senile (e, in molti casi, oltre) i giovani di lavoro non ne trovano e quindi non possono produrre per pagare la pensione agli anziani... Prima soluzione, e la più ovvia. I giovani dovranno iniziare a stilare liste di eliminazione per gli anziani senza discendenti. Ma non basterà e, siccome l’istinto di conservazione è quello che è, i giovani dovranno rassegnarsi a eliminare anche i vecchi con discendenza, vale a dire i loro parenti. Sarà duro, ma basterà abituarsi. Hai sessant’anni? Non siamo eterni, babbo, verremo tutti ad accompagnarti alla stazione per il tuo ultimo viaggio verso i campi di eliminazione, coi nipotini che dicono »ciao nonno«. Che se poi gli anziani si ribellassero, si scatenerebbe la caccia al vecchio, con l’aiuto di delatori. Se è successo con gli ebrei, perché no coi pensionati?
Ma gli anziani non ancora pensionati, sempre al potere, accetteranno a cuor leggero questa sorte? Anzitutto avranno evitato per tempo di far figli per non dover mettere al mondo dei potenziali eliminatori, per cui il numero dei giovani sarà ulteriormente diminuito. E infine questi vecchi capitani (e cavalieri) d’industria, adusi a mille battaglie, si decideranno, sia pure con la morte nel cuore, a liquidare figli e nipoti. Non certo mandandoli in campi di sterminio come i discendenti avrebbero fatto con loro, perché si tratterà pur sempre di una generazione ancora legata ai valori tradizionali della famiglia e della Patria, ma scatenando delle guerre che, come è noto, scremano le leve più giovani e sono, come dicevano gli ispiratori di chi ora ci governa, la sola igiene del mondo. Avremo così un Paese senza quasi più giovani e moltissimi anziani, floridi e vegeti, intenti a erigere monumenti ai caduti e a celebrare chi ha dato generosamente la vita per la Patria. Ma chi lavorerà per pagar loro le pensioni? Gli immigrati...«
Blistavi Umberto Eco, kako je sam lako održati zdravi duh, pored ovakvih ljudi! Ali, navodno je Tony Blair imao bolju ideju; ukidanje penzija, doživotni radni vijek, koji ne garantira zaposlenost, a kamo li plaću. I onda? I onda kopaš po containerima i zapjevaš za koru kruha onu Sinatrinu; »when I was 25, it was a very good year«...